sabato 24 agosto 2019

Sensazioni sfuse pre-debutto

In alto i vessilli amaranto!
Non la sentite anche voi questa particolare fibrillazione nell'aria? E non sto parlando del tempo che fa le bizze, tra schiarite e temporali, no. C’è che domani torna in campo l’Arezzo, ricomincia il campionato e si fa di nuovo sul serio. Vi dirò la verità: a me d’estate piace staccare la spina, sento proprio il bisogno di disintossicarmi un po’, fare altro, pensare e dedicarmi ad altre cose… Perché siamo onesti, siamo proprio noi i primi a dire che l’Arezzo è una passione ma anche una malattia, che è in grado di esaltarti e farti toccare il cielo ma anche di avvelenarti la domenica e la settimana successiva se quella palla rotonda prende il rimbalzo sbagliato e non va dove vorremmo noi. Gioie e dolori, o meglio tormento ed estasi, come mi piace sempre recitare a mo’ di mantra. Per questo, ogni anno qualche mese di pausa da queste estenuanti montagne russe me lo prendo volentieri. E allora offendetemi pure, ma vi confesserò che quest’estate non sono andato neanche un giorno a Bagno di Romagna e non ho visto le (poche) amichevoli disputate, tranne il secondo tempo contro la Roma grazie allo streaming zoppicante di Roma Channel (li mortacci…) dato che non ero dalle nostre parti. Però dai, ci voleva proprio un periodo d’astinenza favorito, a malincuore, anche dall’assenza pesante di Amaranto Magazine. Solo che poi, quando le partite hanno iniziato a contare qualcosa, ecco che ricomincia a serpeggiare la voglia di pallone e la necessità quasi vitale di vedere quelle maglie amaranto sul rettangolo verde a mescolarsi con divise di un altro colore. L’antipasto con la Turris, quindi, me lo sono goduto dove ci compete: birra, borghetti, Curva Minghelli e per l’esattezza fila 10, e proprio lì sotto è arrivato anche il primo gol stagionale firmato da Belloni (se quest’anno gira lui ci si diverte). Col Crotone invece è toccato seguirla con la scalcinata applicazione del cellulare, scalcinata perché quando non si tratta dei massimi campionati europei dev’essere interpretata, per così dire: 1-0, 2-0, 2-1, 3-1, no macché 2-2, incredibile, poi 2-3, no dai, c’è sicuramente un errore, invece no, è tutto vero: Belloni, ancora lui, anzi no, il terzo gol è di Zini, Belloni era prima, ma l’app fa come gli pare, vabbè, si fa quel che si può… D’altronde gli aerei Olbia-Crotone come potete immaginare non erano granché agevoli né per orari né tantomeno per il mio portafoglio già alleggerito dalle innumerevoli Ichnusa (rigorosamente non filtrate) acquistate e assimilate in rapida successione per stemperare la calura sarda e bagnarsi le labbra. Quelli per Genova, però, li stavo guardando seriamente, poi i calabresi l’hanno ribaltata e amen. Insomma, in un modo o nell’altro, più o meno distrattamente, tra ottimismo e pessimismo, ansie e speranze, siamo arrivati a un altro debutto in campionato, che significa fine dell’estate, accidenti, ma significa anche che si torna a vivere l’amaranto anima e corpo, in quei novanta minuti, nelle ore prima del match e in quelle dopo; non solo, anche durante la settimana, per unire soldi, forze e compromessi per i viaggi in trasferta (quanti chilometri ci saranno da macinare, ragazzi). A ventiquattr'ore dalla prima, la curiosità è tanta, così come la voglia e la speranza. L’abbonamento è già pronto, la sciarpa pure, anche se fa caldo, e il k-way anche perché però potrebbe piovere. Non resta che farci un in bocca al lupo grosso così: alla squadra, al mister e allo staff, ma anche a noi tifosi, perché sia una stagione ricca di soddisfazioni, ce ne meritiamo un po’, no? Alò Arezzo, alò Curva Minghelli!

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