sabato 28 settembre 2019

Ho preso la bandiera, son corso da te

C'è da dire una cosa che forse non abbiamo mai spiegato a fondo che riguarda Parole Amaranto, la sua genesi ma soprattutto il modo di intendere come raccontare l'Arezzo.




Chi scrive su Parole Amaranto vede le partite da dietro una porta e non da una tribuna a metà campo, con tutto quello che ciò comporta a livello di intendere il calcio giocato e visto dal vivo. Chi scrive su Parole Amaranto è sinceramente innamorato di questi colori e li ha seguiti da tanti anni, da prima di quel maledettissimo 17 aprile di cui abbiamo parlato anche su Amaranto Magazine. Questo non per voler rivendicare nulla, tutt'altro, e a chi riesce a seguire l'Arezzo più e meglio di me, di noi va tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione: è solo per ribadire che forse a volte nei nostri post mancherà l'oggettività, che su questo blog magari non troverete una tabella dei trasferimenti di mercato aggiornata in tempo reale, che l'analisi tattica può essere condizionata dal fatto che a volte le cose succedono a cento metri di distanza dal nostro punto di osservazione, ma c'è una cosa che non mancherete mai di trovare: il cuore in quello che scriviamo. 


Noi che scriviamo qua siamo di quelli che sanno a memoria i cori, siamo di quelli che hanno visto i tempi belli di Somma e quelli bui di Carrara, abbiamo visto sfilare presidenti, giocatori, direttori sportivi, allenatori, abbiamo visto la curva buttata giù e adesso la maratona deserta, ma siamo sempre stati lì. Adesso che i cellulari hanno diecimila servizi di notifiche, sui nostri telefoni il risultato dell'Arezzo appare in diretta senza nemmeno doverlo cercare, mentre magari di quello che accade in serie A o in serie B dobbiamo andare ad informarci. E allora, magari, perdonateci se in questo blog non trovate (per ora) contenuti nuovi tutti i giorni, scusate se non vi diamo una panoramica a 360 gradi sul mondo amaranto - ci sono altri che lo fanno, non è qui che vi parleremo di loro, ma se ci vediamo in curva magari una battuta ci scappa. Noi siamo quelli che di tempo ne è passato, ma sono innamorato, lo son sempre di più... E molto probabilmente, se ci leggete, lo siete anche voi.

Nessun commento:

Posta un commento