venerdì 4 ottobre 2019

Il Monza all'orizzonte: l'Arezzo è vivo, ma ha ancora bisogno di noi!


E anche il tour de force ce lo siamo levato… Non è andata un granché, con cinque punti in cinque partite contro Pergolettese, Juventus U23, Albinoleffe, Como e Pro Patria che non consentono di poter inseguire sogni di alta classifica. Per come era cominciato questo ciclo di incontri ravvicinati, però, poteva pure andare peggio ed è da questo presupposto che dobbiamo ripartire con ritrovata fiducia e convinzione: se restringiamo il raggio d’azione vediamo che abbiamo racimolato quattro punti nelle ultime due partite, contro due squadre, peraltro, sulla carta più attrezzate di quelle affrontate in precedenza.


Il mister sembra aver trovato la quadra con il cambio di modulo, la difesa a tre e un centrocampo più folto e probabilmente più assimilabile dai centrocampisti in rosa per le loro caratteristiche. E poco importa se questo sistema sacrifica alcuni giocatori se questi si mettono a disposizione del mister e della squadra, si rimboccano le maniche e si adeguano a giocare in zolle di campo meno battute, come accaduto in riva al lago a Como e domenica scorsa tra le mura amiche. È vero, Belloni lo vorremmo vedere una ventina di metri più avanti e con meno compiti di copertura, ma può incidere lo stesso in proiezione offensiva vista la sua strabordante condizione fisica attuale; anche Rolando ci piacerebbe vederlo all’opera più a ridosso delle punte, ma da mezzala può comunque sfruttare inserimenti e progressioni per vie centrali. E poi, avere un’altra punta o una seconda punta più vicina, invece che due giocatori larghi sulle fasce, può agevolare il gioco di Gabriele Gori, che domenica si è sbloccato trovando due gol da punta vera, assistito dall’eterna verve di capitan Cutolo, pronto a imbeccarlo proprio girandogli intorno e cucendo le distanze tra i centrocampisti e lo stoccatore. Ecco, se quei due là davanti iniziano a intendersela così, possiamo pensare di divertirci: speriamo allora che il biondo abbia raggiunto una condizione atletica accettabile e si sia sbloccato anche mentalmente grazie alla doppietta realizzata contro i bustocchi.



Insomma, se fino a qualche settimana fa lo scontro col Monza di Berlusconi e Galliani, Paperoni della serie  che hanno allestito un organico per ammazzare il campionato, faceva paura vedendo il nostro Arezzo in balia degli eventi e dannatamente fragile, ora, pur rimanendo una partita difficilissima, oserei dire che spaventa un pelino di meno, perché gli amaranto hanno fatto progressi, soprattutto come solidità in campo, forse scrollandosi di dosso anche la paura di sbagliare e osare la giocata. Certo, non basta un indizio e mezzo per fare una prova, ma l’Arezzo è vivo, ha risposto agli stimoli quando l’encefalogramma sembrava piatto e batte colpi incoraggianti. E adesso anche la piazza deve fare lo stesso. Non parlo, è quasi inutile ribadirlo, dei soliti irriducibili appassionati, dei quaranta di Como e dei cento di Crema, e nemmeno di chi almeno in casa non ne salta una da decenni. Parlo dei tanti appassionati a fasi alterne, degli eterni indecisi e dei meteoropatici del “se piove sto a casa”. Battiamo un colpo tutti e facciamo sentire la nostra vicinanza ai ragazzi in quella che sarà sicuramente una battaglia. Continuiamo a rispondere all’appello che il capitano lanciò davanti alla balconata nel momento più basso, dopo la sconfitta con l’Albinoleffe: “stateci vicini”. Facciamolo, perché gli amaranto stanno guarendo ma hanno ancora bisogno di noi; hanno dimostrato unità d’intenti, ma l’esame è tosto; hanno abbassato la saracinesca davanti a Pissardo ma contro ci saranno alcuni (tutti non potranno giocare, no?) tra Finotto, D’Errico, Gliozzi, Marchi, Brighenti, Mosti, Iocolano, Chiricò, Lepore (è legale un attacco così in serie C?). Ma ce la possiamo fare, crediamoci: qualche spazio di troppo dovranno concedercelo per forza e allora dovremo essere bravi a sfruttarlo e, chissà, a sfruttare a nostro vantaggio anche la loro presunzione. Ma vi immaginate se vinciamo? A Siena ci andremmo volando, domenica 13 ottobre. Quindi dai, sproniamoli, spingiamoli, sosteniamoli, carichiamoli, motiviamoli insieme. Avanti grande Arezzo!

Nessun commento:

Posta un commento