mercoledì 18 settembre 2019

Squadre A, Squadre B, Serie C...

Facciamo una premessa: le ragioni della protesta del tifo organizzato della Curva Sud Lauro Minghelli, che per il secondo anno consecutivo decide di disertare la partita interna contro la Juventus U23, o Juventus B, sono del tutto condivisibili, e a poco vale il discorso che "se non la tifi allora non ami l'Arezzo", perché casomai questo avrebbe avuto un senso se fosse venuto da uno (o più) dei gruppi organizzati, che invece in blocco hanno deciso di non riempire il settore.
La dico chiara: io non sono contro le squadre B a prescindere. In altri campionati ci sono da anni, e hanno davvero la funzione di far crescere, giocare e maturare quei giocatori che non trovano spazio nelle rose delle "prime squadre", o "squadre A". In Spagna ci sono, in Francia pure, le nazionali di questi due Paesi sono competitive, amen. Il punto come sempre è che in Italia si sono fatte le nozze coi fichi secchi. Si è voluti partire anche se non si era pronti, anche se la "riforma" della terza serie non era stata portata fino in fondo, anche se alla prova dei fatti solo la Juventus era più o meno pronta per schierare la sua "squadra B". Già, più o meno, i motivi ve li ha spiegati benissimo Luca Amorosi qui, non c'è bisogno di ribadirli. Eppure si è partiti lo stesso. Eppure in serie C ogni anno è lo stesso stillicidio, perché di soldi ne girano sempre meno (e magari anche la strategia Sportube-Spezzatino-Gironi nordest/nordovest non è che abbia proprio aiutato, ecco), perché gli impianti sono sempre fatiscenti, perché gli arbitri, bontà loro, ci cavano poco, perché entrare allo stadio al giorno d'oggi è parecchio più complicato che entrare in banca, perché, perché, perché... La cosa (involontariamente) comica di tutta la faccenda è che quando si parla dei problemi del calcio italiano, quali che essi siano, si dice praticamente sempre che bisognerebbe prendere esempio dal "modello inglese". E allora guardiamolo, questo modello inglese. Tutti i campionati sono a girone unico fino alla quinta serie, cioè la nostra Eccellenza. E allora di che si parla, esattamente? La storia del nostro tifoso "from London", Justin Neal, peraltro, ci insegna come anche nella terra natale del calcio non sia tutto oro quello che luccica.


Siamo stati per anni con NOVANTA SQUADRE tra Serie C1 e Serie C2, invece di fare l'osservazione più intellettualmente onesta che si potesse fare, e cioè che per fare calcio ci vogliono soldi, e soldi "buoni": il sistema è andato avanti, un corpo gigante su due gambucce fatte con due stuzzicadenti, fin quando non solo si è capito che non si sosteneva più da solo, ma che era anche troppo tardi per rimettere in moto un circolo virtuoso senza virtuosismi, equilibrismi, lacrime e sangue, pianto e stridore di denti. Stasera l'Arezzo affronta la Juventus U23 senza il tifo della Sud. Affronta una delle tante anomalie del calcio italiano. Affronta un avversario che fin qui ha stentato e ha bisogno, come gli amaranto e forse più, dei tre punti. Solo una cosa c'è da dire ai nostri: affrontateli senza paura: non lo sappiamo se il domani sarà così sempre più spesso, ma così è l'oggi, e all'Arezzo i tre punti servono oggi.

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