mercoledì 16 ottobre 2019

Siena-Arezzo 1-1: Tutto fa un po' male

Ci sono partite che fanno male e partite che fanno più male di altre. Perché poi è vero che prima del fischio finale un 1-1 a Siena sarebbe stato un risultato da prendere seriamente in considerazione nel novero di quelli che "ok, ci metto una firma", ma poi le partite come sempre fanno sì che un 1-1 a Siena sia sì un risultato positivo ma che ci faccia anche un po' male dentro. Beh forse fa un po' male, ma tutto fa un po' male, cantavano gli Afterhours. E in effetti è molto vero, è decisamente uno specchio di quella che è la stagione dell'Arezzo fino a oggi.



E allora ci sono quelle partite che vanno così, il primo tempo si chiude 0-0, soffrendo un po' ma neanche troppo, su, dai, solo un tiro in porta di Serrotti, mamma mia come gli sta male la maglia bianconera, almeno c'è stata la reazione di carattere, almeno la squadra ci sta mettendo il cuore, quello che contro il Monza non si sapeva che fine avesse fatto. Poi succede che crei la tua prima vera occasione e passi in vantaggio, il gol di Baldan ti sembra più bello di quello di Zidane in finale di Champions, e mancano venti minuti più recupero e accarezzi l'idea di poter fare uno sgambetto ai bianconeri, a Dal Canto, a tutta Siena intesa come città. 


Poi succede che Rolando fa quello che a questi livelli non si dovrebbe fare, e cioè un'ingenuità dettata dall'eccesso di foga. Il rosso diretto, il Siena che si era scoraggiato dopo che l'Arezzo era andato in vantaggio e aveva anche avuto un'occasione per raddoppiare, si rianima. E allora sì, Rolando ha fatto quello che ha fatto perché all'Arezzo si erano chiesti novanta minuti di gambe e cuore, però no, Rolando non doveva farlo perché nel calcio servono piedi, gambe, cuore ma anche testa, e l'ingenuità è colossale, non tanto e non solo perché lasci la squadra in dieci ma perché apri uno spiraglio, e il Siena, al SESTO minuto di recupero, è riuscito a raddrizzare la partita, dopo essersi visto annullare un gol che forse era in fuorigioco e forse no. Come lo scorso anno torniamo da Siena con un punto ottenuto in inferiorità numerica, era ottobre anche allora, il Siena sbagliò anche un rigore, finimmo in nove. Eppure è un punto che ha un sapore tutto diverso, vale per la classifica ma ha il retrogusto della beffa. Non mi fa così male come il 3-3 in casa dell'anno scorso, però. Tutto fa un po' male, è vero, ma non tutto fa male allo stesso modo. L'Arezzo di quest'anno doveva soprattutto far vedere che era vivo e che vuole lottare su ogni pallone. Lo abbiamo visto, meno male. Ripartiamo da qui. Poi è vero che nel calcio serve anche la fortuna, è vero che sei minuti di recupero sembravano davvero tanti, ma la fortuna andiamocela a cercare, i punti andiamoceli a prendere. Prendiamoci questo punto, in attesa di sabato, prendiamoci quello che di buono abbiamo visto a livello di cuore, perché ecco, sul gioco ancora c'è da lavorare. Verranno tempi migliori ma dovremo andarceli a cercare. Come sempre, del resto. 

Sai che la fortuna
è una religione
tu ci credi oppure no?
lo capiremo prima o poi


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